Cao Irene - 2013 - Vol 3 Io ti voglio: La prima trilogia erotica italiana: by Cao Irene

autore:Cao Irene [Cao Irene]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788858648193
Google: _NfK573ZjREC
editore: Rizzoli Max
pubblicato: 2013-07-10T22:00:00+00:00

8

Stromboli è natura e colori primari. Se avessi i miei strumenti da lavoro, impazzirei a ricreare il nero pieno della terra, la luminosa sfumatura blu del mare, il bianco assoluto delle case. Quest’isola ha già compiuto il suo primo miracolo: mi ha fatto tornare la voglia di dipingere, un desiderio irresistibile di giocare con gli occhi e con le mani, di sporcarmi i vestiti e la pelle di tempera, di sentire l’odore della pittura fresca. Pensavo di averlo perso per sempre: ma adesso rivive in me, più forte di prima.

Siamo qui da una settimana, ormai. Giorno dopo giorno sto imparando a conoscere l’isola: i brontolii della terra, i profumi dei fiori, il silenzio totale, l’assenza di luce elettrica per le strade… è un’esperienza unica camminare la sera al buio, appena illuminati dal chiaro di luna e dai bagliori del vulcano. Stromboli è un altro mondo, un mondo dal quale sono attratta e costantemente sorpresa, proprio come da Leonardo.

Lo sto aspettando in terrazza, ora.

Il sole è alto e la superficie del mare è una trama spettacolare di scaglie dorate. Fa molto caldo, ma è un caldo piacevole, non la calura che immagino si soffra qui ad agosto, e una leggera brezza mi solletica la pelle.

Stamattina Leonardo è uscito all’alba. «Vado a trovare i pescatori al porto» mi ha sussurrato all’orecchio, mentre ero ancora mezza addormentata.

Non ricordo di essere stata baciata, ma anche se l’avesse fatto, non si sarà spinto oltre la guancia. Adesso è ufficiale: Leonardo mi sta evitando, e questo dopo la nostra prima e unica notte d’amore. Il giorno successivo, con un po’ d’imbarazzo, gli avevo confessato che la mia difficoltà a raggiungere l’orgasmo non era affatto episodica, ma me la portavo dietro da un po’ di tempo. Da quando c’eravamo lasciati, a dirla tutta. Lui non mi era sembrato particolarmente preoccupato. Si era limitato a rassicurarmi, baciandomi sulla fronte: «Si sistemerà tutto, non pensarci troppo». Poi si era messo a parlare d’altro.

Da allora, però, non solo non abbiamo più fatto sesso, ma ho la netta impressione che io gli sia diventata quasi indifferente: non mi tocca più se non in modo quasi fraterno, e pare del tutto immune ai miei tentativi di sedurlo. Possibile che all’improvviso io non gli piaccia più? Che la mia impossibilità di godere stia togliendo il desiderio anche a lui?

Non ho avuto il coraggio di chiederglielo, prima ho bisogno di studiarlo un po’, per capire se davvero non è più attratto da me o se è solo uno dei suoi giochi spietati di cui io, come sempre, sono solo una pedina. E questa strana indifferenza tra noi si è trasformata in una sorta di sfida silenziosa che ho accettato, pur senza capirne appieno il senso.

L’unica certezza che ho, purtroppo, è che io non mi sono affatto stancata di lui. Lo desidero sempre di più ogni giorno che passa e Leonardo sembra fare apposta a provocarmi, girando per casa a petto nudo, una specie di Nettuno in bermuda e infradito, con la pelle dorata dal sole, la barba e i capelli incolti e profumati di mare e quegli occhi che sembrano abissi.

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